Corso organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e da Villa Margherita

Relatori
Ennio Ammendola. Psicologo, Psicoterapeuta, supervisore REBT Albert Ellis Institute New York
Barbara Barcaccia. Psicologa Psicoterapeuta, Didatta Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva AIPC e SPC srl. Docente Università degli studi Roma Tre e Sapienza Università di Roma.
Giuseppe Nicolò. Medico Psichiatra, Psicoterapeuta, Responsabile scuola specializzazione in Psicoterapia SPC Reggio Calabria, Didatta Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva SPC  e SICC, Didatta SITCC, Direttore Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 5, Direttore SPDC Colleferro

Comitato organizzatore
Dr.ssa Elena Prunetti, Prof. Francesco Mancini,  Dr.ssa Sara Bernardelli

Segreteria scientifica
Dr.ssa Elena Prunetti  Dott. Marco Bateni
e-mail: elena.prunetti@casadicuravillamargherita.it

Il workshop è rivolto a:
Psicologi iscritti all’ordine, Psicologi Psicoterapeuti, Medici Psicoterapeuti, Medici Psichiatri, Medici Neuropsichiatri.

È  previsto l’accreditamento ECM (7 crediti ECM) per le sole categorie a cui è rivolto il Workshop.

Sede del wprkshop
Clinica Specialistica Psichiatrica Villa Margherita
Via Costacolonna, 6 36057 Arcugnano (VI) - Come raggiungere la sede

Per iscrizioni

Locandina


Abstract
Giuseppe Nicolò: Suicidio e predittività dell’evento tra evidenza scientifica e interventi: lo stato dell’Arte.
E’ possibile predire l’evento suicidario, vi è evidenza che i farmaci possano attenuare o azzerare il rischio suicidario? Quali sono gli interventi che dovremmo mettere in atto
per attenuare il rischio? Qual è l’evidenza scientifica a cui facciamo riferimento?
Esistono relamente predittori clinici dell’evento?

Barbara Barcaccia: I determinanti prossimi del suicidio: La teoria interpersonale
Per porre in essere un atto suicidario, l’individuo deve non solo avere il desiderio di togliersi la vita, un desiderio composto da onerosità percepita e bisogno di
appartenenza frustrato, ma anche aver superato l’istinto di sopravvivenza, deve cioè aver acquisito una capacità di mettere in atto quel gesto, capacità costituita da una diminuita paura della morte e da un’aumentata tolleranza al dolore fisico (Van Orden, Witte, Cukrowicz, Braithwaite, Selby, & Joiner Jr, 2010).

Ennio Ammendola: REBT & CBT: valutazione e pianificazione del trattamento per la suicidalità. L'effetto domino dei principali fattori di rischio nei tentativi di suicidio. Come affrontare il concetto di rischio nel suicidio.
L’intervento esplorerà alcuni dei principali fattori di rischio legati al suicidio e come questi possano essere identificati lungo un continuum "voler vivere / volere morire» che si differenzia dall’approccio categoriale "Voglio morire” o “Voglio vivere". Questo seminario affronterà il pensiero suicidario sottolineando l’importanza dell’approccio collaborativo e identificando le comunicazioni verbali e non verbali dei pazienti ad alto rischio. Verranno inoltre evidenziati fattori quali l'ambivalenza, la comprensione dell'esitazione e la speranza come criteri importanti a ridurre il rischio suicidario.
Argomenti affrontati:

  • La funzione di valutazione e pianificazione del trattamento
  • Come formulare un caso clinico usando l'effetto "Domino" del suicidi
  • L’importanza del fattore speranza (Hope) come strumento efficace nel trattare i clienti a rischio
  • Come formulare un piano di trattamento con una concettualizzazione del caso nella modalita’ REBT & CBT

Le skills basate sulla Workshop: Il suicidio come patologia sociale: fattori di rischio e possibili interventiin Psicoterapia