La pandemia fra trasformazione e fantasia

COVID-19

L’attuale pandemia caratterizzata dal virus Sars-Cov-2 ha cambiato radicalmente il corso delle nostre giornate determinato attualmente da un profondo mutamento delle nostre abitudini e comportamenti.
C’è chi la definisce catastrofe e/o meglio un’altra situazione limite, tale perché

“non si può prevedere con esattezza il compimento effettivo, né il momento, né la portata degli effetti materiali e simbolici che causerà”
(Luhmann 1991)

Il fenomeno catastrofico innesca inevitabilmente un processo di trasformazione della soggettività, dell’esperienza, determinando un momento di discontinuità all’interno del percorso esistenziale tale da far emergere una destabilizzazione con possibile perdita di identitificabilità e quindi forte instabiltà, vera e propria sensazione di “sentirsi mancare la terra sotto i piedi”.

Al coinvolgimento soggettivo è legato anche uno stravolgimento immediato e complessivo delle coordinate temporo-spaziali e culturali di una vita “sociale”. Si realizza la perdita dei “punti di riferimento”, delle “certezze” sociali ed individuali.

L’instabilità in psichiatria costituisce un aspetto non eccezionale ma fortemente emergente che può essere anche sinonimo di cambiamento. Gran parte della popolazione colpita dall’esperienza catastrofica manifesta reazioni comportamentali varie e che mutano nel tempo. Si passa da reazioni come disperazione, pianto, scoramento, rabbia, senso di impotenza, aggressività che non esprimono necessariamente risposte comportamentali patologiche, ma di normale percorso di adattamento all’accaduto e che trova la sua fine naturale nella fase di ricostruzione e/o cambiamento.

In alcuni casi questa reazioni, quando eccessive, possono evolvere in situazioni patologiche:

Disturbi che seguono in maniera dinamica i determinanti neuro-bio-psico-sociale della salute dell’individuo.

La relazione con le persone che presentano tali disturbi non può che essere una relazione di aiuto portata avanti con responsabilità, competenza ed umanità utilizzando tutti gli approcci necessari come: l'ascolto, la psicoterapia, la psicofarmacologia e le tecniche di supporto e di rilassamento in modo da produrre un cambiamento nel rispetto della storia personale e sociale dell’individuo.

In questa circostanza viene richiesto “uno sforzo di fantasia che in un regime normale non siamo abituati a compiere: vederci inestricabilmente connessi gli uni agli altri “ ... nel contagio siamo un organismo unico, una comunità che comprende l'interezza degli esseri umani” (P.Giordano,2020)

2020-03-31