Rassegna stampa

zione tipiche dell'adolescenza e le ha trasformate in qualcosa di diabo– lico. Per le ragazzine è normale foto– grafarsi discinte in pose sexy, girare video in slip e via dicendo. E purtrop– po per i bulli sul web è altrettanto normale pubblicare on line questi video, dando in pasto all'infinito mondo del web l'intimità acerba del– le «amiche». Senza rendersi conto delle conseguenze. Il 60% delle vitti– me di cyberbullismo ha tentato il sui– cidio. Emblematico il caso di Caroli– na Picchio, filmata mentre è priva di sensi da un gruppo di compagni che simulano atti sessuali su di lei. La ragazzina, 14 anni, si toglie la vita Uovando nel suicidio l'unica via per liberarsi dagli insulti su Internet. Rispetto agli altri casi, la sua storia è differente. Carolina infatti lascia un bigliettino: «Il bullismo... tutto qui? Siete così insensibili» accusa i «suoi» bulli. Un messaggio che con– sente al Tribunale dei Minorenni di Torino di celebrare il primo proces– so sul cyberbullismo in Italia, con condanne esemplari: le condotte, anche virtuali, non possono essere derubricate a semplici «ragazzate». Da qui nascelalegge71/17 contro il cyberbullismo, che punta a preveni– re i suicidi ma anche ad aiutare i bulli. E ad abbassare quei livelli di aggressività e di violenza normaliz– zati dalla generazione dei 15enni. Maria Sorbi Viaggio nell'ospedale Fatebenefratelli dove un reparto èpensato per loro per saperne di più LIBRI «La prevenzione del suicidio» di Maurizio Pompili (Il Mulino); «Sottopelle» di Luca Bernardo e Francesca Malsano (Mondado– ri); «Comunicare con il corpo. L'autolesioni– smo. Un'indagine esplorativa in inter– net» di Marzia Men- nuni (Falco Editore) Gesti, sintomi e comportamenti: cosa deve mettere in guardia madri e padri INTERNET Www. hikikomorii- talia. it cerca di preve– nire l'isolamento so– ciale e patologico dei giovani che «si chiudo– no in cameretta»; www.prevenireilsuici- dio.it è il sito del servi– zio prevenzioneal sui– cidio diretto da Mau– rizio Pompili con sede nel reparto di psichia– tria di Paolo Girardi all'ospedale Sant'An– drea di Roma L'ESPERTO L ) argomento suicidi non deve più essere un tabù. Questa l'unica via per cercare di prevenire le Uagedie. A dirlo sono gli psi– chiatri, in primis Maurizio Pompili, direttore della scuola di specializzazione in psichiatria all'Università la Sapienza di Roma. L'esperto di suicidologia ha scritto una lettera aperta da morte non dev'essere considerata un tabù» sulla rivista Lancet per av– vallale un approccio nuovo al problema, a favore di un'empatia più diretta tra medico e paziente. «È ne– cessario effettuare doman– de esplicite - sostiene Pom– pili - In molte occasioni in– fatti non si chiede nulla sul suicidio e troppo spesso si pensa erroneamente che in– dagare più profondamente sul tema con il paziente pos– sa rappresentare un mag– gior rischio per l'individuo. Una prima indagine sui fat– tori di rischio e sull'inten– zione di suicidio invece può già condurre a determinare l'entità del rischio come basso, medio o alto». Il con– cetto è stato ribadito anche dall'ospedale sant'Andrea di Roma che ha adottato un programma interno per va– lutare e gestire meglio il ri– schio suicidio. Le domande da porre al paziente sono semplici ma esplicite. «Sen– ti che nessuno si prenda cu– ra di te?», «Pensi non valga la pena vivere?», «Ti è mai capitato di fare piani per porre fine alla tua vita?». Senza tabù e senza paura di dire le cose ad alta voce. SANITÀ NAZIONALE 3

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