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The Passenger

THEPASSENGER Il periodico degli Ospiti di Villa Jolanda NUMERO 07 - LUGLIO 2020 Ricordiamoci di quel respiro corto che ci ha accompagnato in questi lunghi giorni. Quella miopia evidente fatta di ricerca ansiosa, quel bisogno di vedere un pericolo invisibile. L’odore di igienizzante unito a plastica di mascherine così sottili da pesare meno di 4gr ma indossate come un elmo, fardello pesante. Mani secche e arrossate, così traumatizzate all’improvviso, come se fossero una parte di troppo del nostro corpo, come a rinnegare di averle, come a doverci proteggere da loro che vivono con noi da quando siamo al mondo, povere mani... Toccare con il proprio gomito quello di un altro, parti anatomiche che mai, probabilmente, avevamo condiviso con un'altra persona. Un unico contatto a rafforzare un supporto e a ricordarci che stiamo facendo del nostro meglio un giorno alla volta. Quel minimo contatto necessario e “quasi” caldo che potesse ricordarti un legame tra esseri umani. Quelle video-chiamate con schiaccianti primi piano oppure, al contrario, in differita o interrotte di continuo e che mostravano dietro i nostri cari con sfondi di cucine, salotti e camere da letto assettate con ordine maniacale, come se giorno e notte si pulisse e si sistemasse la propria tana “sicura”. Le provette calde di sierologici fatti a sangue freddo con i pugni stretti come a stringere un porta fortuna che ci proteggesse. Radio e televisioni che ci hanno spaventato, affannato e martellato parlando di numeri che nascondevano lettere, nomi e cognomi. Quando si immaginavano paesaggi fatti di montagne,colline, mari o fiumi, così diversi da quei palazzi che ci circondavano assediandoci. Il pensiero a quegli hobby persi e abbandonati dalla fretta della routine giornaliera, con un misto tra nostalgia e rammarico, che magari abbiamo ripreso o che magari ci ha dato la spinta di scoprirne di nuovi. Auto solitarie guidate su strade deserte che conducevano ad alimentari popolati da persone in coda, una successione di soggetti che aspettavano il proprio turno, senza clacson per poter rivendicare un diritto di precedenza. Ricordiamoci della forza che è stata generata per affrontare ogni giorno, per trovare uno scopo nonostante tutto e tutti, per sopravvivere ed aiutare a sopravvivere. Ricordiamocelo per ringraziare chi ha combattuto tutto questo, per chi non ha mollato mai e per chi si è mostrato forte e per chi non ci riusciva. Medici, infermieri, oss, tecnici della riabilitazione, psicologi, educatori professionali ed ogni altro vero professionista della sanità che si è trovato a contatto diretto con tutto questo, dimostrando quella forza che può arrivare solo dalla presa in carico dell’altro. Ricordiamoci anche di chi non ha potuto fare altro che aspettare, senza poter fare altro che attendere. Lo ha fatto affidandosi e credendo in chi era li per supportarli, lo ha fatto perchè ha trovato la forza giusta per riuscirci, lo ha fatto perchè è forte, perchè ha superato una chiusura nella chiusura... Quindi, anche voi cari ospiti, ricordatevi di questa grande forza e fatelo fieri per essere stati anche voi quella forza che ha sostenuto molti di noi che accompagnavamo le vostre lunghe giornate. Ricordiamoci della nostra forza Mirco

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