The Passenger

Banksy Estasiati da Abbiamo deciso di raccogliere alcuni vissuti a caldo rispetto alla visita della mostra sull’artista Banksy, organizzata ad Osimo. Estasi pura, per chi ha avuto la fortuna di avvicinarsi al mondo dell’artista, che andava assolutamente riversata su carta per condividere con i nostri lettori, una bellissima esperienza. Nella piccola cittadina di Osimo dal 29 Marzo al 7 Luglio si è tenuta la mostra From Street to the Museum per celebrare le immagini di maggior successo di Banksy, artista e writer inglese la cui identità rimane tuttora nascosta, considerato uno dei maggiori esponenti della street art contemporanea. Lo spirito anticonvenzionale e giovanile, la sua tagliente critica a temi sociali diversificati, uniti a un modus operandi rapido, satirico e provocatorio sono alla base del repertorio artistico di Banksy. Le sue armi? Stencil (ossia una “maschera”, solitamente in cartoncino, appoggiata sopra la superficie da dipingere e su cui si applica la vernice, che riempie gli spazi vuoti ritagliati nel cartoncino) e murales. I murales sono per lui un mezzo preciso, accurato, rapido (e soprattutto moderno) attraverso i quali comunicare i propri principi morali con immagini dal forte impatto evocativo che, da un momento all’altro, possono comparire sulla parete all’angolo di una strada, sulla serranda di un garage o su uno slogan pubblicitario. Non conoscevo questo artista (o artisti?) fin quando non mi hanno parlato di questa mostra ma l’immediatezza della ricezione del suo messaggio sociale attraverso i murales è stata sicuramente una delle caratteristiche da me più apprezzate ( soprattutto per una persona come me che, a dirla tutta, non s’intende molto di arte ). “Bomb Hugger”, “Happy Chopper”, “Flower Power”, “Golf Sale”, “Watch tower” sono solo alcuni dei graffiti che letteralmente mi hanno sbattuto in faccia una visione diretta ma quasi addolcita della concezione culturale dell’artista, provocandomi un senso immediato e coinvolgente di disagio, ammorbidito solo in superficie grazie all’inserimento di elementi infantili ma in pieno contrasto ossimòrico, tramite l’inserimento di aspri elementi intrusivi guerrafondai e/o bellici, gettandomi bruscamente in uno stato di (in?)consapevolezza dei pericoli della guerra e delle sue nefaste conseguenze e della ormai sottovalutata fragilità dell’infanzia di fronte a tali disgrazie. Questo genere mi ha suscitato stupore e soddisfazione. Il mio quadro preferito? “Flower Thrower” – Il soldato con un mazzo di fiori in mano invece del fucile. Ho scoperto che quest’opera fa riferimento al successo di Jean Paul Young, “Love is in the air” del 1977. Banksy era un’artista inglese (si suppone…) che, con bombolette spray, faceva dei murales e altre opere. Sono rimasta colpita da un suo quadro che ritrae un tipico paesaggio “alla Monet” ma con inseriti due carrelli della spesa e un cono stradale, inquinandone così lo scenario originariamente idilliaco. Un mix di elementi tra di loro imprevedibili! Imprevedibile come il simpatico scherzetto di Banksy fatto durante un’asta di Sotheby a Londra. Immaginatevi la scena: l’immensa stanza dell’asta gremita di gente. La vendita di un’opera di Banksy: una copia su tela di “Ragazza con palloncino” che è stato aggiudicato per un milione di sterline circa. Ufficializzato l’acquisto la tela inizia ad autodistruggersi scorrendo verso il basso, grazie a un trita-carte (nascosto) installato da Bansky alla base della cornice e (presumibilmente) azionato a distanza dall’autore stesso. Gianni Emilia Roberta

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